Sicurezza, presentato il progetto SafeR per un ciclismo più sicuro: “Stiamo andando nella giusta direzione”

È nato in questi giorni il progetto SafeR. L’UCI, l’Associazione Organizzatori Corse (AIOCC), l’Associazione dei Gruppi Ciclistici Professionistici (AIGCP) e i sindacati di ciclisti e cicliste hanno presentato, infatti, ieri a Bilbao questo ente che avrà come obiettivo quello di migliorare la sicurezza dei corridori in corsa. La tragica scomparsa di Gino Mader sulle strade del Giro di Svizzera, infatti, ha riacceso il dibattito su questo tema, con Adam Hansen che si era fatto portavoce di alcune richieste da parte del gruppo. Tutto ciò ha portato alla nascita di questo ente che avrà il compito di valutare la sicurezza dei percorsi e formare sul tema organizzatori, corridori e staff delle squadre.

“Prima di diventare presidente del CPA – ha dichiarato Adam Hansen – ho chiesto ai corridori quale fosse la loro preoccupazione maggiore. Era la sicurezza. Sono molto contento di aver contribuito all’iniziativa di SafeR con tutti gli altri responsabili del ciclismo. Ci siamo ascoltati l’un l’altro e la presenza del CPA ha garantito che fossero prese in esame anche le richieste dei corridori. Voglio che gli atleti in gara siano più sicuri possibile: stiamo andando nella giusta direzione“.

Anche David Lappartient, presidente dell’UCI, ha espresso i suoi pensieri: “La sicurezza dei corridori e di tutte le persone coinvolte in corsa e a bordo strada è una priorità per noi. Nonostante le misure prese negli ultimi anni, sappiamo che il numero di incidenti e infortuni continua a salire. Molti fattori hanno contribuito a questo fatto, compreso il crescente numero di arredi stradali disegnati per controllare la velocità dei veicoli e l’aumento della velocità del gruppo. L’UCI e tutta la famiglia del ciclismo vuole invertire questo trend e da questo desiderio comune è nato SafeR“.

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